Il Friuli non è “Padania”

Le polemiche di questi giorni scatenatesi tra esponenti leghisti e finiani della maggioranza che governa il paese, offrono l’occasione per precisare la posizione del Friuli a questo riguardo. Hanno ragione coloro che sostengono che la Padania è una mera espressione geografica, priva di seri riferimenti di natura storica e culturale, che non siano solo quelli dell’avversione al Sud che è visto come un peso per l’Italia, che sarebbe il vero motore produttivo del paese, mentre il meridione si nutrirebbe solo di vocazioni parassitarie.

Non è questa la sede per affrontare i problemi del sottosviluppo del Sud e delle molteplici forme di sfruttamento che il Nord ha esercitato storicamente nei confronti delle regioni meridionali. Va detto che, al di là delle interpretazioni del significato di Padania, è sicuro che il Friuli non ha mai fatto né fa parte di questo territorio. Dal punto di vista geografico, il Friuli non è Padania, perché le sue acque sfociano tutte direttamente nell’Adriatico, senza contribuire ai flussi del Po.

Dal punto di vista storico i rapporti con le regioni padane – quando vi sono state – sono risultate più conflittuali che non di collaborazione: si ricordi che le milizie patriarcali hanno sempre combattuto dalla parte dell’Imperatore, contro i comuni lombardi e che i reggimenti friulani hanno contributo alla repressione dei moti lombardi del Quarantotto. Dal punto di vista culturale, i valori e i comportamenti sono più vicini a quelli del Centroeuropa che a quelli lombardi e piemontesi. E infine che dal punto di vista linguistico il Friuli si differenza nettamente dalle altre regioni settentrionali, dove si parla una congerie di dialetti italiani, mentre qui si parla una lingua ladina riconosciuta come tale sia a livello nazionale che internazionale.

Il Friuli non è Padania, e di questo tutti i friulani dovrebbero prendere piena coscienza, rivendicando il loro status di comunità autonoma e libera dai condizionamenti che arrivano da Milano.

2 commenti su “Il Friuli non è “Padania””

  1. Io posso aggiungere qualcosa a quello che dici, per aver ascoltato direttamente i racconti dei miei vecchi:Ti rammento che i nostri vecchi hanno votato a favore dell’ingresso del Friuli nel regno d’Italia, c’è stato un referendum a Pontebba, di cui si conserva in Comune un manifesto della votazione e la maggioranza ha optato in quel senso. Concordo che i valori e i comportamenti sono stati più vicini a quelli del centroEuropa, ma aggiungo che quando c’era il confine a Pontebba e io parlo solo per Pontebba, la conflittualità fra le due comunità era alle stelle e ho sentito un’infinità di aneddoti proprio legati a questa conflittualità. Concordo con te che il Friuli è estraneo alla così detta Padania,e che sinceramente non so neppure che cosa sia, perchè non esiste da nessuna parte una denominazione simile. Aggiungo che il Friuli comunque ai tempi della repubblica veneta era considerato “il contado” , i nostri friulani erano i servi dei veneti e le nostre montagne un punto di approvigionamento di legname da opera a costo zero. Noi comunque nell’arco dei secoli siamo stati un popolo abbastanza coeso, forse come dici tu per la lingua comune, anche se devo sottolineare che la campagna udinese e Udine in particolare era servile a tal punto che ha ripudiato il friulano per parlare quella specie di veneto che ancora oggi si sente specialmente in città. Noi comunque non abbiamo niente da spartire con il lombardo -veneto, ma facciamo sicuramente parte dell’Italia intera, anche se siamo misconosciuti e tenuti molto ai margini dell’impero, forse non abbiamo mai avuto una grossa personalità che ci abbia fatti conoscere, perchè putroppo anche Pasolini non ha parlato molto di noi.

  2. Effettivamente la “Padania” non esiste; come non esistono Babbo Natale, La Befana, i puffi, e via dicendo. La “Padania” è un’illusione per coloro che vogliono crederci. Dispiace dirlo (non è vero) ma è così. Esiste però l’Italia, lo Stato in cui mi riconosco; come mi riconosco nel Tricolore (con cui Bossi – Ministro della Repubblica – adora pulirsi il culo) e nell’inno nazionale, tanto odiato dai leghisti.

    La “Padania” è un’anomalia tutta italiana, con le conseguenze che non condivido. L’ultima, in ordine di tempo, è quella che vede l’inserimento della propaganda politica nelle scuole. Certi fatti mi riportano alla mente un periodo buio della Storia che credevo ormai lontano.

    Non è vero che Pasolini non ha parlato del Friuli e dei friulani. Il Friuli, nel mondo, è conosciuto anche grazie a Pier Paolo Pasolini e alle sue prime opere. E’ vero che il poeta ha poi preferito lavorare sulla periferia romana ed altro, ma ha portato sempre nel suo cuore il Friuli e non perdeva occasione per ricordarlo. Non mi piace l’accostamento di Pasolini con la Lega, e il motivo è facile da immaginare. Cosa dire, oltre tutto, di quei politici che dovrebbero ricordarlo, e con esso valorizzare il territorio che li ha votati? Faccio un esempio attuale. Pierluigi Cappello, poeta di Chiusaforte molto vicino a Pasolini, sta facendo conoscere la lingua friulana con le sue poesie, valorizzando il Friuli: quanti politici friulani stanno riconoscendo il suo lavoro?

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