Cipe e Regione: nessuna grande infrastruttura per il Friuli

Una débacle per la Regione la delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, Cipe, di giovedì 18 novembre. Nell’elenco delle opere per 21 miliardi approvate, non un intervento infrastrutturale riguardante il Friuli Venezia Giulia è stato preso in considerazione.

Per il Friuli poco male, perché nessuna delle opere di cui la Regione chiedeva il finanziamento riguardava il Friuli: si trattava infatti della piattaforma logistica del Porto di Trieste, e dell’Alta Velocità Mestre-Trieste, un’opera che forse è utile a livello europeo, ma che per la Bassa Friulana comporterà solo una devastazione del territorio.

Quanto contano gli interessi triestini negli uffici e nei centri di decisione della Regione appare con estrema chiarezza anche in questa occasione. Il  Friuli attende da decenni opere importanti, quali la strada Gemona-Cimpello, necessaria per collegare l’Alto Friuli con l’Autostrada Venezia Trieste senza dover passare per Udine, oppure i due trafori della Mauria e del Monte Croce Carnico, necessari per aprire le vie di comunicazione della Carnia con il Cadore e la Carinzia, consentendole di uscire da uno storico isolamento, oppure le opere di adeguamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie necessarie alla realizzazione del Corridoio Adriatico-Baltico, ben più strategico per il Friuli che il corridoio Cinque il quale si limiterà a passare sul territorio friulano senza interconnessioni di rilievo.

Quando i friulani prenderanno in mano il loro destino, e cesseranno di avallare gli interessi del capoluogo giuliano?

2 commenti su “Cipe e Regione: nessuna grande infrastruttura per il Friuli”

  1. Sono contraria a fare una guerra intestina e a distinguere fra interessi di Trieste e interessi del Friuli, anche perchè mi risulta che il nostro Presidente è un certo Sig. Tondo, che guarda caso è proprio della Carnia, e se non ha a cuore lui i trafori della Mauria e del Monte Croce Carnico, non credo che debbano interessare particolarmente Trieste. Allora parliamo invece di rappresentanti politici friulani che purtroppo non hanno alcun peso in campo regionale ed ancor meno in campo nazionale, parliamo di un Presidente della regione che dà l’impressione di essere un pupo nelle mani dei “pupari”, i veri detentori del potere, parliamo di noi friulani che gli abbiamo dato il voto e che abbiamo messo nelle sue mani e nelle mani della lega il destino di questa regione, semi sconosciuta al resto dell’Italia.Parliamo di una nostra classe politica ininfluente in campo nazionale, ma non da ora, da sempre. Quindi facciamo noi il “mea culpa” e non scarichiamo le colpe su Trieste.

  2. C’è un solo modo per modificare l’atteggiamento politico: l’astensione in massa dal voto.

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